Muffins zucchine e feta  

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Come si può notare dallo sfondo ho comprato questo libro "500 cupcakes" da cui ho preso la ricetta per questi muffins salati molto sfiziosi.
Il libro è in inglese ma le ricette sono facili e spiegate benissimo, per ogni ricetta ci sono tre varianti. Unica difficoltà sono le misure in cup e tablespoon, ma basta fare un giretto all'ikea e si trovano i misuratori adatti.


Ingredienti:

2 cups all-purpose flour ( io ho usato farina oo ma accetto consigli)
1 tbsp. baking powder ( ho usato mezza bustina di lievito per pizze e torte salate)
un pizzico di sale
2 uova
1/2 cup d'olio d'oliva
1 1/2 cups (circa 2/3 ) zucchine grattugiate
1 cup feta a dadini
1 1/2 tbsp. di buccia di limone grattugiata

Preriscaldate il forno a 175°. Foderate una teglia da muffin con gli stampini.
Setacciate gli ingredienti secchi in una ciotola media. In una larga ciotola , sbattete le uova e l'olio con uno sbattitore elettrico finché non è omogeneo.
Aggiungete zucchine, feta e la buccia del limone.
Aggiungete gli ingredienti secchi e mescolare finché il composto non è ben amalgamato.
Con un cucchiaio mettere il composto nei pirottini e cuocere per 30 minuti.
Togliere dal forno e lasciare riposare per 5 minuti poi trasferire su di una gratella fino a completo raffreddamento.

Messi in un contenitore, in frigorifero si mantengono 2 giorni, in freezer per 3 mesi.


Lo chef Andrea cucina biscotti  





Ingredienti:

Un panetto di pasta frolla pronta
tanti stampini di forme diverse
infornare e mangiare

I nostri preferiti sono le bacchette magiche.
Fare una stella con lo stampino, fare una strisciolina e attaccarla alla stella.

biscotto bacchetta magica


I vicini del piano di sopra...  

I vicini del piano di sopra prima di divenire tali, erano i vicini della porta accanto. Lo erano quando io ero single e vivevo nell'altro appartamento. Ricordo ancora che appena arrivati io mi preoccupai dei rumori molesti che si potevano propagare dalla mia sala alla camera del loro piccolo, avendo la parete confinante. Quindi dissi a queste persone che se avessero voluto io avrei fatto insonorizzare la parete, loro tutti carini mi dissero che non c'era nessun problema di non preoccuparmi.
Li trovai adorabili. Poi quando mi sono trasferita al piano di sotto, per via del piccolo in arrivo, ho iniziato a capire il perché del non interesse ad insonorizzare la parete. Loro fanno talmente tanto rumore a tutte le ore che di sicuro non avevano modo di sentire i miei di rumori.
Lavatrici a tutte le ore, scarpe con tacco alle tre del mattino, rumori di mobili trascinati nella notte, salita e discesa dalle scale con passo da alpino di notte, pratica del colpo di scopa contro la ringhiera a qualsiasi ora di giorno e di notte. Potrei continuare ma non finirei più. Sta di fatto che ieri mattina all'alba abbiamo toccato il fondo.
Dormivo sonni beati quando ad un certo punto sento della musica da chiesa. In un primo momento ho pensato alla chiamata divina, già mi immaginavo l'arcangelo Gabriele ai piedi del mio letto che mi invitava a seguirlo. Ma una pedata del piccolo (si noi facciamo cosleeping "forzato") mi ha riportata alla realtà. La musica proveniva dal piano di sopra ed erano le sei del mattino. Si, i miei vicini tengono la pianola nella camera da letto e probabilmente presi da crisi mistica stavano facendo le prove per la domenica mattina in chiesa. Lascio immaginare invece i miei pensieri poco beati e cattolici, mentre mi alzavo a preparare il latte al piccolo ormai definitivamente sveglio. Conoscete un modo migliore per iniziare una giornata?


Insalata di fragole alla Jamie  

Insalata di fragole

Sono parecchi giorni che leggo qui e la che è tempo di purificarsi, per non dire di mettersi a dieta per la famigerata prova bikini (ihihih). Allora mi sono detta, ok bruca anche tu un pochino d'insalatina che male non fa, che anzi magari è la volta buona che smaltisci la "panzetta".
Ma l'insalata da sola mi fa tanta tanta tristezza e per fortuna è arrivato Jamie a parlare di verdure e a proporre questa insalatina tanto bella da mangiarsela anche con gli occhi. Ho fatto qualche modifica alla sua che combinava formaggio e insaccati, insomma se sacrificio dobbiamo fare e facciamolo bene no?

Ingredienti per persona:

5/6 fragole
insalatina
basilico
menta
olio
aceto balsamico
succo di limone
mozzarella (tipo quella per la pizza)

Lavare velocemente le fragole sotto il getto d'acqua corrente fredda, scolarle bene e tagliarle in quattro.
Condire con qualche goccia d'aceto balsamico, un filo d'olio e qualche goccia di limone. Aggiungere due foglie di menta e di basilico. Adagiare sopra le fragole l'insalatina.
Tagliare due o tre pezzi di mozzarella e appiccicare su ogni pezzo una foglia di basilico. Scaldare una pentola antiaderente e quando è bella calda riporre la mozzarella dal verso della foglia per qualche minuto, girare e fare la stessa operazione.
Porre sopra tutto la mozzarella e condire ancora con un filo d'olio, una presa di sale e mangiare :)

La versione di Jamie prevedeva formaggio greco Halloumi ma al super non c'è stato verso di trovarlo e considerato che lui lo descriveva come una mozzarella da poco, con quella da pizza l'ho sostituito.
Poi aggiungeva anche due o tre fette di speck, che in effetti il sapore insieme a tutto il resto ci deve stare divinamente, ma se leggere dobbiamo stare è meglio se non associamo latticini ad insaccati, no? (vi prego smentitemi :) )

Insalata di fragole


Polpette di pollo con riso basmati allo zafferano  

Polpette di pollo speziate con riso <span class=

Ieri sera torno a casa dal lavoro e mi ritrovo con frigo semi deserto, pupo da lavare e cena da preparare. Butto un occhio all'orologio e con mio sgomento noto che sono già le sette. Guardo meglio nel frigo e mi ammiccano due fettine tristi tristi di petto di pollo e penso che se gli propino petto di pollo ai ferri il pupo scatena una guerra.
Così googlo petto di pollo e trovo questa ricetta che mi stuzzica.
Così ho seguito passo a passo le indicazioni e in men che non si dica avevo le polpette pronte da cuocere, poi ho lessato il basmati che al piccolo piace da matti e la cena in 15 minuti era pronta e sicuramente più succulenta dei petti di pollo ai ferri!!

Ingredienti:

2 petti di pollo (400g circa)
1 uovo
1 cipolla
erbe (timo, maggiorana, salvia)
20 g di parmigiano grattugiato
burro (q.b.)

Prendete i petti di pollo e tritateli fino ad ottenere una pasta di pollo. Tritate le cipolle. Mescolate il tutto con le erbette.
Dopodiché aggiungete il formaggio e l'uovo. Otterrete così una pasta molle.
Fatene delle palline ed impanatele.
Arrostite in una pentola antiaderente con poco burro e poi scolate su carta da cucina. (anche se la ricetta originale diceva abbondante burro io ne ho usato poco e sono venute bene lo stesso ;) )
Per il riso lessato in acqua salata con una bustina di zafferano, quando è cotto lessatelo e conditelo con un filo d'olio d'oliva.


Jamie at Home  



Su Gambero Rosso chanel in questi giorni va in onda una nuova serie di Jamie Oliver precisamente Jamie at home, la sigla la vedete sopra.
In questi brevi filmati dalla grafica veramente molto intrigante, si vede il bel (?) biondino alle prese con l'orto di casa sua (sarà proprio casa sua?). Le puntate sono monotematiche, ad esempio ieri sera si parlava di fragole e Jamie spiegava dal come coltivare le piantine di fragole a come mangiarle, con delle ricette veramente facili ma molto molto succulente. Purtroppo a volte scade in preparazioni veramente troppo British per il nostro palatino mediterraneo, ma nel complesso io trovo che sia un genio, nonostante Bourdain lo ammazzi sempre nei suoi libri. Sarà geloso del suo bel faccino? :P
A presto insalatina con fragole.


Ma'kaira pasta beata  

Tempo fa un mio caro collega ma soprattutto amico e fonte d'ispirazione di piattini da leccarsi anche le orecchie, mi regalò un pacco di pasta Ma'kaira. Questa pasta è il prodotto di punta di Giacomo Santoleri da Guardiagrele, proprietario del Casino di Caprafico, un affascinante casino storico a due passi dal massiccio della Majella.
Il nome di questa pasta rappresenta un gioco di parole tra l'etimologia di 'maccherone' e la parola greca antica che significa 'beato. Realizzata al 92% con selezionate semole italiane arricchite da un 8% di sfarinato d'orzo prodotto in azienda da Santoleri.
Per il condimento Santoleri consiglia un semplice cacio e pepe con buon olio, perché la pasta è già buona di suo, c'è anche ci consiglia di condirla con del buon pesto. Io ho provato a condirla con semplicissima ricotta e asparagi oppure farne una carbonara "light" con zucchine.
Buona, buona sul serio provare per credere.

Carbonara "light"

Spaghetti alla chitarra carbonara con zucchine

2 tuorli d'uovo
4/5 zucchine
300g di pasta
olio
pepe
goccio di latte
aglio

Tagliare le zucchine a rondelle, nel frattempo far imbiondire l'aglio in una padella antiaderente, buttare le zucchine e farle saltare una volta che hanno buttato fuori l'acqua, salarle e peparle e coprire finché finiscano di cuocere.
Buttare la pasta in ampia pentola con acqua salata.
In una ciotola sbattere i tuorli d'uovo con un pizzico di sale, pepe, olio e un goccio di latte. C'è chi usa la panna, ma io trovo che il latte lasci la stessa cremosità senza appesantire il piatto.
Scolare la pasta e farla saltare nella pentola insieme alle zucchine poi travasarla nella ciotola insieme all'uovo ed ad una generosa manciata di parmigiano mescolare in fretta e servire.


Pasta asparagi e ricotta

Spaghetti alla chitarra con asparagi e ricotta

Lessare gli asparagi. Tagliare il gambo e frullarlo insieme alla ricotta, salare e pepare.
Tenere le punte al caldo.
Cuocere la pasta scolarla e condirla con il composto di asparagi e ricotta, su ogni piatto aggiungere a piacere le punte, parmigiano e pepe a piacere.


Diurno Venezia  

Mi hanno sempre affascinato gli edifici abbandonati, ricordo ancora quando da piccola insieme all'amichetta si andava a visitare una chiesetta sulle colline dietro casa. Oggi quella chiesa è diventata una villa di lusso, ma ogni volta che ci passo davanti non vedo la casa di oggi ma vedo la chiesa fatiscente, i calcinacci, il soffitto che cadeva a pezzi e gli affreschi rovinati. Il fascino di questi edifici è quasi inspiegabile è un misto di malinconia e poesia è qualcosa di magico.
Parecchi anni fa, su Io Donna mi ero imbattuta in un articolo sul diurno Venezia di Milano, un bagno pubblico in centro città (Porta Venezia), risalente agli anni '20, completamente in stile liberty, dimenticato dai Milanesi.
Ieri per un giro strano della mente è riaffiorato il ricordo, dopo una breve ricerca su google, ho scovato le bellissime fotografie di man in a bowler hat (Epzibah). Lui si avventurato tra questi locali abbandonati e ne ha colto, attraverso i suoi scatti, l'anima e attraverso le sue parole si è come accompagnati per mano in questo mondo sotterraneo dove sembra che i muri vogliano raccontarci dei tempi andati.


"Sotto Piazza Oberdan è collocato l'Albergo Diurno Venezia, con ingresso dalla scala di accesso alla metropolitana all'angolo tra Corso Buenos Aires e viale Vittorio Veneto. In origine vi erano due accessi con pensiline, una esistente verso via Tadino ed una, asportata durante i lavori del metro, dove vi è ora l'entrata, e mai ritrovata.

Il Diurno fu costruito nel 1925 sulla base di un progetto presentato dall'ing. Marcello Troiani nel 1923. La concessione iniziale aveva la durata di 30 anni. Alla fine dei 30 anni l'Albergo è rimasto in proprietà del Comune di Milano, con tutti gli accessori e pertinenze.

Nel progetto erano previste 30 cabine da bagno tra comuni e di lusso, 6 cabine per doccia con spogliatoio, dieci gabinetti da toilette, 2 Wc, un locale per guardaroba e stireria, una buvette, un'agenzia postale, salette per trattative di affari, vendite di fiori freschi, oggetti di cancelleria, riviste e giornali, un ufficio bancario, un'agenzia commerciale, un parrucchiere per uomo e donna, un manicure, un casellario postale, due cabine telefoniche, scrittoi al centro della sala, un ufficio copisteria a macchina, un deposito piccolo bagaglio, un'agenzia turistica, un deposito di biciclette con custode, gabinetti di decenza, posti per lustrascarpe.

La caldaia per il riscaldamento dell'aria era munito di un camino nascosto in una colonna sulla piazza, affiancata da un'altra colonna decorativa.

Sulla piazza era previsto un monumento che non fu mai realizzato.


Attualmente è ancora in funzione il negozio del barbiere Sig. Ajello mentre gli altri artigiani hanno lasciato i locali nel 1996. Il salone è tuttora visitabile mentre per la visita dei bagni è necessario chiedere il permesso al barbiere. L'umidità provocata dalla pioggia che si infiltra dalla strada sta progressivamente rovinando le pareti, le piastrelle e gli arredi.

Il Comune non ha ancora deciso cosa fare dei locali e non ha i fondi per restaurarli; la Provincia voleva collegarli allo Spazio Oberdan ed utilizzare il salone come spazio espositivo e i bagni come archivio del Museo del Cinema della Cineteca Italiana.

Un'altra ipotesi del Consiglio di Zona 3 era di riutilizzare i bagni come terme, utilizzando l'acqua di una stazione termale della Lombardia.


In seguito alla demolizione del Diurno Cobianchi in Piazza Duomo che sarà trasformato in Ufficio Informazioni del Comune e Internet Point, il Diurno Venezia rimane l'unica testimonianza a Milano di questo tipo di struttura. I Verdi ne hanno chiesto il restauro integrale.

La Scuola del Cinema del Comune ha realizzato nel 1996 un filmato per il Consiglio di Zona 3 in formato VHS, visibile presso la redazione del Giornale Hello Milano in via Lecco 3. Si sta curando una versione in DVD."

Qui tutti gli scatti e un grazie a Maurizio per avermi concesso di postare le sue fotografie e anche per aver scattato queste immagini.


Meringhe  

meringhe

Ingredienti:


200 g zucchero semolato
100 g albumi
Sale

Montate a neve fermissima gli albumi a temperatura ambiente con metà dello zucchero e un pizzico di sale; aggiungete poi il resto dello zucchero.
Continuate a sbattere con la frusta finchè il composto sarà diventato del tutto sodo, gonfio e lucidissimo.
Ponete la meringa in una tasca da pasticcere e formate forme diverse.
Cospargete con zucchero a velo e fatele asciugare in forno a 100° per 90 minuti.

Con queste dosi esce parecchio composto, io ne ho fatte due teglie e ne ho buttato via un pochino perchè una terza teglia non mi ci stava, magari proverò in futuro a dimezzare le dosi.


Petits pots de crème  

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400ml di latte
1 baccello di vaniglia
3 tuorli
1 uovo
80g di zucchero


Preriscaldare il forno a 140°. Versare il latte in una casseruola. Tagliate nel senso della lunghezza il baccello di vaniglia e raschiatene i semini che metterete nel latte insieme al baccello. Portate ad ebollizione il latte
Nel frattempo, sbattete in una ciotola i tuorli, l'uovo e lo zucchero. Filtrate il latte sul composto e amalgamate con cura schiumando la superficie (passo importante che io ho quasi tralasciato e pena quelle bollicine sul bordo del bicchierino).
Distribuite l'impasto nelle cocottine (io ho usato i vasetti vetro dei budini fattoria scaldasole) e sistemateli in una teglia.
Versatevi acqua calda fino ad arrivare a metà altezza degli stampini e infornate per 30 minuti, finché la crema si sarà addensata. Fate raffreddare a tenete in frigo fino al momento di servire.


Termometro da forno  

Crostata al limone <span class=


Dopo parecchie liti con il forno e torte cotte male, mi sono decisa ad acquistare il termometro da forno, 10 euro e via.
Ho fatto le prove mentre cuocevo la crostata ed in effetti ho notato come il termostato del forno sia veramente poco attendibile. Ho messo il termostato a 180° ed in realtà erano 150° e poi ho notato continui cali di calore, questo con la cottura sopra e sotto, invece con il ventilato il calore è rimasto più stabile e il termostato è stato più veritiero.
Adesso mi rimane un dubbio, per quale tipo di cottura è meglio usare il ventilato e per quale il tradizionale sopra e sotto?
Ho avviato anche una discussione qui


Crostata al limone meringata  



Ingredienti:

300g di pasta frolla pronta
farina
una noce di burro
50d di amido di mais
230g di zucchero (120g nella crema al limone e il resto nella meringa)
2 uova
2 limoni

Amalgamate in una casseruolina antiaderente l'amido, la scorza dei limoni, 120g di zucchero e 3dl di acqua: portate a bollore e lasciate cuocere per 2 minuti finché la crema risulta omogenea.
Fuori dal fuoco, incorporate il succo dei limoni e i tuorli.
Tenete da parte gli albumi.
Foderate con la frolla uno stampo di 20/22 cm, imburrato e infarinato, bucherellate il fondo e coprite con carta da forno e fagioli; infornate a 180° per 15 minuti; eliminate i fagioli e cuocete la pasta per altri 10 minuti.
Montate gli albumi aggiungendo poco per volta lo zucchero rimasto fino ad ottenere una meringa compatta.
Sformare la pasta, farcitela con la crema al limone e spalmatevi sopra la meringa. Rimettete in forno a 150° per 30 minuti circa, finché la meringa risulta dorata.


Linea Cooks di Crabtree & Evelyn  



Mi piace cucinare, mi piace usare aglio e cipolla e mi piace molto anche il pesce, ma non mi piace per niente che me ne rimanga l'odore sulle mani!
Dopo varie prove di saponette metalliche e saponi vari, che promettevano l'eliminazione di tali odori dalle mani, ho trovato questa linea di Crabtree & Evelyn. E' la linea Cooks che già il nome la dice tutta.
C'è il sapone agli agrumi e la crema per togliere gli odori, che vedete qui nella fotografia, ma se si vuole c'è anche il sapone antibatterico e la crema al latte.
Ho acquistato anche lo spray all'insalata per togliere gli odori della cucina, vien da sé che una bella arieggiata sia sicuramente meglio, ma se si hanno ospiti forse non è il proprio il caso e l'apertura della finestra è rimandata al giorno seguente :)
Il packaging è anche molto accattivante e in cucina ci sta che è una meraviglia. In effetti non è particolarmente economico ma devo dire che dura parecchi mesi.
Quindi se come me non amate dare una carezza al profumo di cipolla correte a comprarlo :P


Penne prosciutto e rucola  



Questa ricetta facilissima e soprattutto veloce l'ho trovata sul bel libro "Cucinare in un istante" di Donna Hay.
Si, in verità quando l'ho letta ho pensato, che americanata, ma l'ho tentata comunque e il risultato è stato soprendente.

Ingredienti per 4 persone:


400gr di penne
8 fette di prosciutto crudo
2 cucchiai d'olio
2 cucchiai d'aceto balsamico
100gr di rucola
sale marino e pepe nero macinato

Cuocete la pasta al dente in abbondante acqua salata, scolatela e rimettetela in pentola. Passate il prosciutto per 2/3 minuti sotto il grill
caldo finché è croccante e mettetelo da parte.
Condite la pasta con olio, aceto balsamico, rucola, sale e pepe.
Servite in ciotole individuali cosparsa di pezzetti di prosciutto croccante. Aggiungete un po' di parmigiano, a piacere.

Unica modifica che farei alla ricetta è questa.
La pasta dopo che è cotta la farei saltare in un'altra pentola dove prima avrò fatto saltare la rucola di modo che riesca a fare un "fondino". A mio avviso la pasta ributtata nella pentola dove ha cotto sembra poi riscaldata. Ma la Hay in fondo è aMMericana che ne sa lei di come condire la pasta :P


I wonder pets e l'anello nel cortile!  

Sto stendendo con l'aiuto del piccolo, mentre, causa dita sgonfie, gli unici due anelli da me posseduti cadono.
Panico ed orrore trapelano dal mio sguardo, ma per fortuna l'anello più importante, quello regalato dal convivente alla nascita di Andrea è rimasto miracolosamente sul balcone!
L'altro, una fedina di Pomellato si da per dispersa.
Io "Andrea dai dai che scendiamo a cercarlo in cortile...sarà come cercare un ago in un pagliaio"
Andrea "ohhhhh mamma capisco come ti senti..."
Io "Andrea non credo proprio...ma secondo te come mi sento?"
Io "Male mamma, ti senti male"
A questo punto penso che sono una scema che sottovaluto sempre la mente del piccolo, comunque scendiamo e iniziamo la ricerca che in effetti è ardua. Ma poi Andrea mi appare con la scopa che abbiamo in garage e mi dice
Andrea "Mamma usiamo la scopa per cercarlo!"
Io "mhhhhh...sai che hai ragione!!"
Tempo due spazzate ed eccolo li che brillava.
Raccolgo anello e pupo e dico
"Andrea sei un mito come farei senza di te!"
e lui mi dice
"Mamma ma siamo una squadra!!" ed inizia a cantare la sigla dei wonder pets "Wonder pets siamo noi, salveremo l'anello della mamma e poi, non siamo grandi e nemmeno forti sai, ma riusciamo sempre a toglierci dai guai!"
Cosa farei senza il mio piccolo super eroe??!!


La casa di campagna  



Martina, la mia bisnonna, canticchiava sempre questa canzone, la cantava con lo sguardo assente, perso chissà dove. Lei viveva nel suo mondo, fatto da ricordi e da eventi modificati dalla sua immaginazione. Martina aveva avuto tre figli, due maschi, tra cui mio nonno e una femmina, che ad un anno morì cadendo dalle scale. Da quel momento, si racconta, che iniziò a vivere con la mente altrove.
Ricordo che quando si andava a trovare i bisnonni lei ci accoglieva chiedendoci con i modi raffinati di una volta chi fossimo noi signori, poi per un secondo nei suoi occhi passava come un lampo, ci aveva riconosciuti, ma subito dopo lo sguardo si faceva opaco e se ne andava cantando "parlami d'amore Mariù".
Spesso prendeva da parte le donne della famiglia e bisbigliando raccontava che il bisnonno di notte con la bicicletta, la scala e la bottiglia di vino se ne andava dall'amante, si cercava ovviamente di convincerla che erano tutte fantasie ma lei niente ne parlava infervorata e poi se ne andava scuotendo la testa sdegnata, come a dire nessuno mi crede. I bisnonni vivevano in una casa in campagna, una casa di una volta con tanto di ballatoio in legno. Ricordo che d'estate quando tornata dal mare con la nonna ci si trasferiva in campagna, di notte faticavo a dormire per i rumori sinistri che provenivano dal legno che cigolava, probabilmente erano gatti ma chissà forse erano le anime dei nonni dei miei nonni che avevano vissuto li anni prima.
Ricordo la sensazione di completa libertà che provavo a scorrazzare nel giardino raccogliendo fiorellini come margheritine e quei fiorellini blu che Martina chiamava occhi della madonna.
Martina morì una mattina come tante mentre pregava, il bisnonno la trovò inginocchiata davanti ad una sedia. Due mesi dopo morì anche lui, senza la sua Martina non poteva vivere.
Anni dopo si vendette la casa, per evitare problemi di famiglia per l'eredità si decidette di svenderla, avevo dieci anni, ma avevo già accumulato tanti ricordi da soffrire come se un pezzettino di me se ne stesse andando. Ancora oggi quando ripenso a quella casa la mente mi riporta a sentirne gli odori, i colori e persino la sensazione di frescura che provavo sulla pelle entrando in cucina dopo una lunga corsa nel prato. Ricordo le serate passate per strada con i bimbi del paese a giocare a nascondino nelle viuzze fatte di muri di pietra dove ancora gli uccellini facevano il nido. Ricordo il canto delle rondini che tutti gli anni tornavano sotto il nostro portico.
La casa venne venduta ad un miliardario che la fece diventare una di quelle ville con tanto di piscina, i vicini con gli anni ci hanno raccontato come la casa sia stata stravolta da quello che era, mi fa sorridere con tenerezza che ne parlino come di una persona. Io non ho più avuto il coraggio di andare a rivederla preferisco tenermi caro il ricordo.


Casa di campagna


Il bello di essere una famiglia!  



Ieri sera al convivente, mentre preparava la valigia per tornare sull'isola, gli è scappato un "La valigia sul letto è quella di una lungo viaggio..." canticchiandola. Mai fare una cosa del genere con nelle vicinanze una donna la quale è cresciuta con una madre invasata dal mitico Julio! Dal pc è partita subito la melodia di "Se mi lasci non vale" con tanto di balli e canti anche con il piccolo pupigno che poi è degenerata in un trenino! Questo per me è essere una famiglia, una famiglia normale, ma tanto felice.


Ma perchè in Italia si compra poco in rete?  

Giorgio il proprietario del bellissimo negozio virtuale L'Orso Dado, dove purtroppo non ho ancora comprato niente, mi ringrazia per aver linkato la sua attività, mentre nel negozio in pieno centro dove compro abitualmente parecchi giocattoli per Andrea quasi mi trattano a pedate nel sedere.
Nella libreria storica della mia città quando entri quasi ti sbuffano e se per caso chiedi se hanno il libro che cerchi sembra che ti stiano facendo un favore, da Feltrinelli i commessi sembrano tutti professori manco si fossero laureati alla normale di Pisa, se poi per sbaglio chiedi un libro che loro non trovano interessante (le menti) ti guardano come se fossi una cacchina dell'universo.
Sul sito di Hoepli invece ho comprato benissimo! Ho scelto, ho inviato l'ordine e quando è stato pronto una signorina gentilissima mi ha contattata avvisandomi che mancava un libro ma che se volevo potevo aggiungere un altro titolo. Mi trovavo in auto e così la signorina mi dice "Ma signora non c'è problema mi dica il titolo che vedo io, poi la richiamo per dirle se è tutto apposto!", sono rimasta senza parole da tanta professionalità. Dopo tre giorni i libri erano arrivati.
Insomma io a comprare in rete mi trovo benissimo, si ok una volta ho comprato su ebay e mi sono presa la mia bella fregata ma devo anche dire che il signor ebay mi ha risarcito quasi tutta la somma. Fortunata? Non lo so, ma sta di fatto che mi assale la rabbia quando mi trovo a girovagare sui bellissimi siti stranieri che vendono di tutto e che però in Italia non spediscono.
E si, spediscono in tutto il mondo, ma a noi Italiani con la fama dei "furbi" a noi no, per noi solo il carbone. In fondo non hanno tutti i torti se ci penso un secondo, mi trovo a chiedermi come mai da noi e-commerce fa fatica a decollare. Quanta gente mi dice esterrefatta "Ma tu ti fidi a mettere il tuo numero di carta di credito in internet??" oppure "Ma poi la merce ti arriva?" . Insomma noi italiani non ci fidiamo del prossimo perché probabilmente la natura dei "furbi" l'abbiamo nel DNA. Della serie "ti frego io prima che mi freghi tu" . Con questo non voglio dire assolutamente che gli stranieri siano più onesti di noi italiani, ma sicuro per queste cose hanno una mentalità molto più aperta.
Insomma italiani iniziamo a fidarci dei mezzi che internet ci da, d'altra parte anche quando compri al negozio sotto casa la fregatura ci può stare!


Biscuit fondant ovvero biscotti viennesi  

La storia dei biscuit fondant prosegue! Gira e rigira in rete, risalendo dai biscotti al burro danesi ad una varietà infinita di biscotti sono arrivata alla la ricetta dei biscotti viennesi che praticamente è uguale a quella dei biscuit fondant di Donna Hay. Fra tante ne ho scelta una dal forum di gennarino e oggi ho provato. I biscotti tengono la forma, si gonfiano, sono buoni, ma più "croccantosi" degli altri.
Confesso che nella ricerca del biscotto perfetto ho capito un errore fondamentale che facevo, praticamente non lasciavo che il burro si ammorbidisse a sufficienza, di conseguenza il burro non montava. La prossima volta riproverò con la ricetta originale, lavorando bene il burro e sicuramente aggiungendo albume che la Hay non dice.

biscotti viennesi

Ingredienti
:

300 g farina
200 g burro morbido
110 g zucchero al velo
20 g fecola di patate
60 g di albume
scorza di limone grattugiata ( io ho messo un cucchiaino di essenza di vaniglia)


Montare il burro a crema insieme alla vaniglia: deve risultare un composto chiaro e spumoso.
Aggiungere lo zucchero continuando a montare.
Aggiungere l'albume, quindi le farine setacciate insieme.
Mettere il composto nella sac a poche e fare i "cerchietti" sulla placca rivestita di carta da forno. Infornare a 175° per 12/15 min.

Io li ho assemblati con della marmellata alle rose, ma ovviamente ci si può mettere quel che si vuole oppure si possono mangiare anche singoli, nessuna controindicazione :P

Non avendomi comunque convinto del tutto credo che tra qualche giorno ne arriverà un'altra infornata con altra ricetta, stiamo a vedere....