Guardona di gesti comuni  

Girandola

La mia sveglia sono due manine pacciocose che mi abbracciano, ma anche due piedoni numero 28 (!) che mi scalciano e una vocina che mi dice "mammaaaaaa andiamooooo di laaaaaaaaa"! Tutto questo puntualmente alle ore sei, quando la sveglia, quella vera, ancora se la dorme beatamente. Io un po' mi giro, mi rigiro, sbaciucchio la sveglia umana e a fatica e anche con un lieve (a volte rumoroso) borbottio mi alzo. Preparo la colazione, mi lavo, mi vesto, lavo Andrea, lo vesto con annesse discussioni sulla maglietta da mettere, perché adesso siamo nella fase rossa, per via dei Power Ranger che lui non conosce ma i suoi amichetti si e i suoi amichetti hanno deciso che lui è quello rosso. Mi metto il giaccone e rincorro per casa lui che scappa e mi dice "mamma dacci un taglio con sta storia di andare all'asilo tutti i giorni!" e io pietrificata balbetto qualcosa sull'importanza del lavoro e sul fatto che lui a casa si annoierebbe e mentre scendiamo le scale lui ancora mi dice " ma mamma io con te non mi stufo mai" e il cuore si stringe e le mie braccia che lo sorreggono per fare le scale (perché lui si stanca eheheh) lo stringono un pochino di più in un abbraccio che sa d'amore. Poi esco dal portone di casa e finalmente mi sveglio, si perché io finché non sento il vento sulla faccia continuo a dormire, in un'altra vita dovevo essere un animale notturno sicuramente! Saliamo in macchina e parte il tormentone "ci son due coccodrilli ed un orangotango, due piccoli serpenti...." e fino a scuola solo quella canzone, perché se per sbaglio non sono pronta con il ditino sul tasto repeat e parte "il coccodrillo come fa?!" sono urla che mi arrivano dal passeggero! Finalmente l'arrivo a scuola, io un po' con gli occhi chiusi, con i capelli così alla "vai che vai bene", il primo paio di jeans che mi sono capitati a tiro varco la porta della scuola e mi sento uno straccio in mezzo a queste mamme tutte super tirate a lucido. Sbatacchiano i capelli di qui e di la, trucco impeccabile, svettano su tacchi 12, indossano minigonne inguinali o pantaloni super attillati, che al confronto i miei jeans strech sembrano calzoni da lavoro e la domanda mi sorge spontanea...ma come fanno???!! Le invidio, le invidio da morire, mi domando dove trovino la forza di agghindarsi così tutte le mattine ma soprattutto mi domando dove trovino il tempo, perché io nonostante mi alzi all'alba il tempo per il trucco proprio non lo trovo e tanto meno per i tacchi 12 che già mi figuro il volo dalle scale con in braccio il bambino!!! Mentre mi pongo queste domande accompagno Andrea nella sua aula, lo saluto, lo bacio, auguro a lui e alle maestre buona giornata e con passo deciso ma poco ondeggiante (d'altra parte mi manca il tacco che aiuta l'anca eheheh) mi dirigo verso l'uscita, girandomi più e più volte per guardare la mia creatura e mandargli mentalmente un messaggio che a parole non potrei mai dirgli e cioè che mi mancherà da morire. Esco riprendo la macchina e inizio a guardarmi in giro, la guida senza Andrea è sempre più distratta, mi concedo il lusso di guardare la gente. Amo la gente, soprattutto al mattino, la trovo più vera, mi pare quasi di poter intravvederne l'anima.
Il nonnino in bicicletta con il cagnolino nel cestino che è tutto attento al suo passeggero, l'ausiliaria del traffico che aiuta i bambini ad attraversare la strada fuori dalla scuola elementare che oramai mi saluta con un sorrisone quando passo, le ragazze della scuola per parrucchieri che tutte le mattine hanno un colore di capelli diverso (stamattina una aveva una bellissima cresta viola!!!), il tizio della macchina a fianco al semaforo che si esplora il naso, la bellona alla fermata del bus con i capelli che sembrano usciti da una pubblicità dello shampoo e potrei continuare in eterno e tutti i giorni penso che vorrei avere al posto degli occhi una macchina fotografica per fermare quei momenti di vita comune. Arrivo al lavoro, parcheggio, spegno la macchina e mi dirigo verso l'ufficio con un sorriso stampato sulla faccia e magari, come stamattina, godendomi un bel sole che preannuncia una bella giornata, alla faccia di tutti quelli che al mattino si alzano con la luna storta che ho incrociato e volutamente evitato di guardare lungo la strada.
Ve lo volevo raccontare perché magari se tra di voi c'è qualcuno che si alza con il muso da domani avendo il timore che ci sia una "guardona di gesti comuni" come me in giro avrà il timore di essere snobbato e allora forse sorriderà per farsi notare, perché tutti amiamo avere un pubblico!
Che ne dite da domani mi trucco? ahahhha


Cupcakes apricot and carrot  

Cupcakes apricot and carrot

Questi cupcakes in realtà dovevano essere una tortina, ma causa mancanza teglia diametro 20cm ho optato per i pirottini. Qualche giorno dopo averli fatti ho finalmente trovato la famigerata teglia 20 e adesso ovviamente non troverò più ricette dove mi servirà :P, ma ogni tanto dico a Marco "ma ci pensi finalmente l'ho trovata!" e lui mi guarda come se fossi matta...ma forse un pochino lo sono ;)
In ogni caso queste tortine vanno bene anche per chi è a dieta, pochissimo zucchero e niente burro e poi cosa c'è di meglio di una tortina tutta arancione nei giorni di nebbia??!!

Ingredienti:

100g di carote
70g di albicocche disidratate
100g di farina
80g di zucchero
30g di olio d'oliva
un cucchiaio di lievito vanigliato
3 uova medie

Sbucciate le carote, tagliatele a pezzettini e lessatele finché diventano tenere. Scolatele e frullatele fino ad ottenere una crema. Mentre le carote cuociono, tagliate le albicocche a dadini e mettetele in una ciotola di acqua calda per 20 minuti. Rompete le uova in una ciotola e unite lo zucchero, lavorate con le fruste. Poi aggiungete la farina, il lievito, l'olio e il purè di carote e mescolate bene. In ultimo aggiungete i dadini di albicocche ben sgocciolati. Versate il composto in una tortiera di diametro 20cm (oppure in pirottini) e cuocete in forno a 180° per 35 minuti (ovviamente se nei pirottini riducete il tempo). Fate raffreddare la torta nel suo stampo, poi sformatela. Se volete cospargetela di zucchero a velo.


Torta al cioccolato con fleur de sel  

Torta al cioccolato con fleur de sel

Domenica ho avuto il piacere di avere come ospiti a pranzo una coppia sul serio speciale, Viviana e il suo GP!! Direttore dei lavori gastronomici è stato Marco ma il dolce ho voluto prepararlo io, non potevo lasciarli senza un ricordo dolce ma anche un pochino salato della nostro pranzo insieme vi pare?
Quindi mi sono buttata su un mio cavallo di battaglia, ricetta trovata anni fa su flair living, giornale che purtroppo non fanno più :(
Questa torta ha la particolarità di non stancare, nonostante sia una bella montagnetta di cioccolato allo stato puro!! Che volete che vi dica, sarà che uso cioccolato Perugina, sarà che ogni tanto senti il granellino di sale che ti si scioglie in bocca insieme al sapore della cioccolata, sarà che è buona e basta, ma questa torta non dura mai più di una giornata!!!
La ricetta prevede anche dello zenzero candito che io però non metto perché temo sempre che tra i miei commensali ci sia qualcuno che non ama il sapore particolare di questo ingrediente, nonostante io me ne faccia scorpacciate assurde!!
Per il fleur de sel devo ringraziare il "Sig. Esselunga" che ormai è per me un mito, sabato mentre facevo la spesa ho intravisto tra gli scaffali il barattolino che vedete immortalato li sotto e ho fatto i salti di gioia. Costo 2 euro e non sono pochi per del sale, ma sicuramente nelle gastronomie (dove lo si poteva trovare fino a poco tempo fa) lo si paga moltooooo di più!!
La torta è di facilissima esecuzione quindi vi esorto a farla e rifarla e rifarla ancora :P
Inutile dirvi che ero troppo felice di avere in casa mia Viviana alla quale voglio tanto tanto bene!!

Ingredienti:

300g di cioccolato fondente
200g di zucchero
120g di burro
100g di farina
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
5 uova
1 cucchiaino scarso di fleur de sel
2 cucchiai di zenzero candito (facoltativo)

Preriscaldate il forno a 160° (modalità statico no ventilato) . Fate fondere il cioccolato a bagnomaria, unite il burro e lasciatelo sciogliere.
Mescolate bene: il composto deve risultare liscio ed omogeneo.
In una ciotola capiente sbattete (con la frusta elettrica) uova e zucchero sino a che diventeranno quasi bianche, quindi unitevi il cioccolato fuso a filo, sempre mescolando.
Unite a poco a poco lievito e farina spolverandoli sul composto con un setaccio mentre continuate a mescolare dall'alto verso il basso. Infine aggiungete lo zenzero tritato. Imburrate uno stampo rettangolare, foderatelo di carta da forno e versatevi il composto a strati, spolverandone ognuno con pizzico di fior di sale.
Infornate e cuocete per un 1 ora e 10 minuti o sino a che, infilando uno stecchino nella torta, questo ne risulterà pulito.

Fleur de Sel


Meme: The birthday month personality meme  

cucchiaino

Ricevo da Stella l'invito ad eseguire questo meme spiegato benissimo da lei ed eccomi qui quindi, ok qualche anno fa nella foto(5 anni nemmeno pochi), aggiungeteci qualche ruga in più magari ;)
Il mio mese è Agosto, il mese delle angurie e del mare, il mese dei compleanni senza festa "perché tanto sono tutti in vacanza", il mese dell'afa ma anche delle trombe d'aria, insomma un mese bello movimentato :P

Agosto:
Ama scherzare: bé credo basti guardare la foto no? :P
Attraente: si, no, boh, forse, ma come faccio a dirlo io???!!!
Soave e premuroso: premurosa si tanto, ma soave?! Credo proprio di no sono un po' come un elefante in una cristalleria!!
Coraggioso ed impavido: bé o sono coraggiosa o sono impavida e se ci penso presumo di essere coraggiosa perché di paure ne ho tante ma le affronto sempre!!!
Deciso e con capacità di leadership: sul lavoro sicuramente nella vita personale vorrei ma cerco di limitarmi eheehh
Sa consolare gli altri: diciamo che ci provo e che mi impegno, alla fine mi immedesimo anche io e finché l'altro non sta meglio soffro pure io!
Troppo generoso ed egoista: in effetti è vero sono molto generosa ma allo stesso tempo riesco ad essere anche molto egoista, lo so è strano ma è così.
E' orgoglioso di sé: sapeste quanta fatica e quanti anni mi ci sono voluti per sentirmi tale!!
Si commuove di fronte ad un premio: non lo so non ho ancora vinto nessun Oscar ahaahah :P, nel caso vi farò sapere!
Spirito straordinario: giuro io mi sto impegnando ma certe proprio non le capisco -.-o
Si arrabbia facilmente: verissimoooooooo, ma è anche vero che altrettanto subito mi passa!
Si arrabbia quando provocato: si vero, ma chi riesce a non farlo?
Molto geloso: miiiiiiiii ma sono proprio io allora, chiedetelo a Marco quanto sono gelosa!!!
Credente: si sicuro ma di una religione tutta mia.
Attento e prudente: a volte si e a volte no, ma credo più le no che le si, mi sarò spiegata?
Pensa velocemente: Adrenalina vi dice niente?
Pensa con la sua testa: a volte nelle occasioni importanti purtroppo no, tipo la panna nella carbonara ahahaahah
Ama comandare: purtroppo verissimo e giuro che impegno per modificare questo lato del mio carattere che detesto.
Ama sognare: vero, verissimo!!
Talento nell'arte nella musica e nella difesa: niente arte, niente musica e difesa? in che senso?
Sensibile ma non insignificante: si sono molto sensibile e grazie a dio negli ultimi anni si è iniziato a capire che le persone che sono tali non sono meno forti degli altri, ma anzi hanno una marcia in più ;)
E' forte davanti alla malattia fisica: soffro di cefalea ed è ormai la mia compagnia quotidiana, si posso dire che è vero :)
Impara a rilassarsi: corsi e corsi di auto rilassamento, perché per una adrenalinica come me non è cosa facile!
Frettoloso e fedele: verissime entrambe. Faccio le cose sempre di fretta e poi me ne pento. Sono fedele per natura non per principio.
Romantico: c'è bisogno che ve lo dica? :P
Affettuoso e premuroso: si ma a volte me ne pento di dare a tutti indistintamente.
Ama fare amicizia: SIIIIIIIII e perché se no avrei aperto un blog???!!!

Passo il meme a chiunque abbia voglia di farlo!!


Gnoc de cola della mia nonna  

Gnoc de cola (gnocchi di pane alle verza)



La mia nonna Teresa quando mi vedeva giù mi preparava dei piattini da leccarsi anche le orecchie, piattini che ovviamente per la quantità di grassi non potevano essere fatti tutti i giorni anche se io avrei finto volentieri di essere triste per mangiare ogni giorno zuppa pavese oppure questi gnocchi di pane con le verza. Ho cercato per anni la ricetta, perché la mia nonna dopo essersene andata purtroppo troppo presto (59 anni) non aveva lasciato nulla di scritto e andare ad occhio come faceva lei non è cosa per me che sono solo un'umile eseguitrice di ricette.
Un giorno però il mio collega/amico si è presentato con la ricetta datagli dalla sua mamma e io ho fatto salti di gioia!!! Quindi eccola qui questa ricetta consolatrice, in questi giorni un po' difficili per me (no iron blog non c'entra ), nella speranza che al bisogno possa aiutare anche voi ;)
Gli gnocchi della mia nonna venivano verdi e sapevano molto più di verza rispetto a questa ricetta, probabilmente lei usava un tipo di verza dal colore e dal sapore più forte, probabilmente un'altra varietà. Io ho usato una verza regalatami da un altro collega il quale le coltiva nel suo orticello ( e si sono circondata da persone speciali ) era delicata come sapore ma molto tenera e buona. Quindi vi consiglio, se userete una varietà più chiara e delicata, di raddoppiarne le dosi.
Buoni gnoc de cola a tutti!!



Ingredienti:

200 g di pane bianco raffermo
50 g di farina
2 dl di latte
80 g di burro
100 g di verza (o il doppio se delicata)
70 g di parmigiano
1 uovo
3/4 foglie di salvia
noce moscata
sale e pepe
fettine di rigatino

Dividete il pane a cubetti, mettetelo in una terrina, bagnatelo con il latte tiepido e fatelo ammorbidire per un'ora, finché risulterà gonfio, ma abbastanza asciutto.
Tagliate finemente la verza a cui avrete tolto la costa, sbollentatela, quindi fatela saltare leggermente in padella con un poco di burro e uno spicchio di aglio intero.
Mettete in una terrina la farina, aggiungete il pane strizzato, la verza, 20 g di parmigiano, l'uovo e insaporite con un poco di sale, di pepe e di noce moscata; mescolate gli ingredienti finché saranno bene amalgamati.
In una pentola portate ad ebollizione abbondante acqua salata; fate cadere nell'acqua gli gnocchi presi dall'impasto con un cucchiaio e lasciateli cuocere finché verranno a galla. Nel frattempo in un padellino fate rosolare il rigatino con la salvia. Scolate gli gnocchi e conditeli con il rigatino, la salvia e il restante parmigiano.


Carbonara carciofi e prosciutto di Praga  

carbonarablogorizzontale

Ed ecco la mia carbonara per Iron Blog!
Vi confesso che cambiare gli ingredienti ad uno dei miei piatti preferiti è stato un compito sul serio difficile, ma dopo averla preparata ed assaggiata mi sono dovuta ricredere!
Il Praga è molto meno invasivo del guanciale e i carciofi gli danno una marcia in più. Non credo che questa versione diverrà la nostra nuova carbonara di casa, ma di sicuro verrà alternata molto volentieri alla classica. Ed ora aspettiamo il verdetto dello chef LaMantia, solo il pensiero mi fa tremare!!!



Ingredienti

320 g di spaghetti
200 g di prosciutto di Praga in una sola fetta
2/3 carciofi
2 uova
2 cucchiai di panna fresca
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di grana grattugiato
un limone
sale e pepe

Tagliate il prosciutto di Praga a dadini. Pulite i carciofi tenendo
solo la parte più tenera (il cuore) e affettateli molto sottili.
Tenete immerse le fettine in acqua acidulata con succo di limone fino
al momento di usarle.
Mettete sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata e fate
prendere l'ebollizione.
Intanto scaldate l'olio in una padella e rosolatevi il prosciutto;
aggiungete i carciofi, scolati e asciugati e fate cuocere per altri 5
minuti circa, mescolando e cercando di mantenerli morbidi. A fine
cottura tenete il tutto al caldo.
Sgusciate le uova in una ciotola, aggiungete la panna, il grana e un
pizzico di sale e pepe e sbattete il tutto.
Lessate gli spaghetti, scolateli e versateli in una terrina scaldata
in acqua calda e asciugata precedentemente; aggiungete i carciofi e il
prosciutto preparati, mescolate e versate il composto di uova, a filo
sulla pasta. Mescolate ancora velocemente, condite con abbondante
macinata di pepe e servite.


Iron Blog la sfida continua...  

Dopo la prima sfida, eccomi di nuovo alle prese con il temuto e allo stesso tempo amato Iron Blog!!
Il tema è la carbonara. Direte voi semplice, ma per me non lo è nemmeno un po', perché "stravolgere" un piatto tanto semplice ma tanto gustoso non è facile senza il rischio di rovinarlo!!
Questa volta ho l'onore di essere in sfida con Tulip, una delle mie food blogger preferite! Quando ancora ero solo una lettrice il suo blog era per me un appuntamento fisso, oltre a proporci magnifiche ricette trovo che Arianna sia una persona speciale, dotata di una sensibilità che è rara da trovare al giorno d'oggi. Per me poter essere in sfida con lei è già una vittoria.


Pane con farina di Kamut  

Pane con farina di Kamut

Il mio pane preferito continua a rimanere il No Knead Bread, ormai faccio modifiche tutti i giorni e viene sempre più buono, ma ha un unico neo, se lo vuoi devi ricordarti di fare l'impasto il giorno prima e non sempre me ne ricordo. Aggiungiamo che prima di Natale mi sono comprata il libro"Fare il pane con la macchina del pane" di Guido Tommasi Editore e aggiungiamo anche che ieri ero senza pane quindi mi sono detta proviamo una ricetta!!!
Così ho ripreso la mia macchina del pane e ho provato questo fantastico panone, già accattivante nella forma e buonissimo nel sapore.
Il libro spiega benissimo tante cose sul pane, ad esempio il perché di un lievito piuttosto che un altro, oppure l'importanza dell'umidità e quindi in ogni ricetta ci sono tre opzioni di quantità d'acqua per ogni tipo di clima, insomma un libro da avere per utilizzare al meglio la nostra fedelissima macchina del pane che ad usarla solo per la pagnotta classica è un vero peccato, non vi pare?

Ingredienti per un pane da 750g

270 ml d'acqua tiepida
350g di farina di grano di tipo 00
100g di farina di Kamut
2.5 cucchiaini di lievito madre disidratato ( oppure 1 cucchiaino di lievito istantaneo oppure 22g di lievito fresco)
1.5 cucchiaini di sale
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaio di olio d'oliva
1 cucchiaino di succo di limone (per togliere al pane il sentore del lievito)

Mettere prima i liquidi e poi la farina poi lo zucchero, il lievito e il sale in angoli separati ed avviare la funzione solo impasto o pasta pizza. Quando il programma è terminato, tirate fuori l'impasto dal contenitore. Modellatelo torcendolo semplicemente su se stesso. Lasciatelo lievitare per circa 30 minuti, in un cestino lungo rivestito di lino, al riparo dalle correnti d'aria. Rivoltate il vostro impasto su una placca. Infornate a 220C a forno preriscaldato. Cuocete per circa 30 minuti. Tirate fuori e fate raffreddare su di una griglia.
Se non avete il cestino (infatti io non l'ho) , foderate uno stampo da plum cake con un canovaccio leggermente umido ed infarinato (bene mi raccomando se no si attacca -.-o). Metteteci il pane e coprite con i lembi del canovaccio.


Torta al limone e buon anno nuovo!  

Torta con crema al limone

Causa influenza varia mia e di Andrea, al supermercato è sempre andato Marco e se io sono ossessionata dalla farina e dalle uova, lui lo è dai limoni e dalle uova, quindi ci siamo trovati una scorta di entità colossale di questi due ingredienti. Ho googlato torta al limone e mi è apparsa questa ricetta di Anna e considerato che lei è una garanzia, nonostante la presenza di pasta frolla mia nemica da sempre, mi sono lanciata nell'impresa. La torta è buonissima, il mix di consistenze è favoloso e la crema al limone distoglie il palato dal dolce dei due tipi di pasta. Provatela provatela provatela!!
Colgo l'occasione anche per augurarvi un fantasmagorico anno nuovo!!!

Ingredienti:

Per la frolla
120 g. di farina
50 g. di zucchero
50 g. di burro
1 uovo
1 pizzico di sale

Per la crema
100 g. di zucchero
2 tuorli
50 g. di burro
la buccia grattugiata di un limone
il succo di 1 limone
2 cucchiai di farina senza glutine
200 g. di latte

Per la pasta margherita
200 g farina
100 g di zucchero
2 uova
1/2 bustina di lievito
1/2 bicchiere di latte
1/2 bicchiere di olio di semi
scorza grattugiata e succo di un limone


Per la frolla : lavorate la farina e lo zucchero, il burro, un uovo, un pizzico di sale. Rivestite una tortiera di 22 centimetri di diametro, mettete la frolla nella teglia e schiacciatela bene sul fondo e sui bordi. Riponete in frigorifero.Per la crema: in un pentolino mescolate i tuorli con lo zucchero e la farina. Diluite con il latte e il succo di limone; aggiungete anche la buccia del limone grattugiata. Passate il tutto sul fuoco a calore moderato, aggiungete il burro che si scioglierà, mescolando fino a che la crema comincia a sobbollire. Appena bolle, toglietela dal fuoco, lasciatela raffreddare e spalmatela sul fondo di pasta frolla. Per la pasta di copertura: sbattete le uova con lo zucchero, fino a quando il composto sarà ben spumoso e chiaro. Aggiungete l'olio e il succo di limone e la scorza grattugiata.Unite la farina e il lievito. Poi il latte.Versare il composto sulla crema coprendola molto bene. Cuocere per 50 minuti in forno già caldo a 160°. Sfornate e lasciate raffreddare. Se si desidera spolverizzate con dello zucchero a velo.

Torta con crema al limone